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Altissimi livelli di emozione se, come me, avete sentito Manzini leggere Camilleri.
E avrete pensato che questโuomo รจ (perdonate ma non riesco ancora a parlarne al passato, perchรฉ Camilleri รจ un poโ il mio โnonnoโ letterario) un GENIO. Quando ho sentito Manzini interpretarlo, che dire leggerlo sarebbe riduttivo, ho sbarrato gli occhi: lo scrittore ha creato una trama nella trama in cui il Montalbano di carta e il vero Montalbano (che comunque รจ quello di carta) si fondono, si mischiano, si confondono grazie allโentrata in scena di lui, ANDREA CAMILLERI. Non poteva esserci inizio di finale piรน sorprendente, un saluto in grande stile teatrale come il Teatro a cui il grande Maestro ha dedicato parte della sua vita.
Emozionante. Sbalorditivo. Manzini recitava, ora prendendo i toni piรน spicci e cupi di Montalbano, ora tartagliando come Catarella e io attonita, di fronte al monitor pensavo che, se cโรจ un erede di Pirandello, questo รจ Camilleri.
โIn un tempo fuori dallโordinario,
In un Salone fuori dallโordinario,
un saluto fuori dallโordinarioโ
Lagioia presenta cosรฌ Manzini. Mi permetto di aggiungere che il vero, commosso, partecipato saluto non รจ il nostro a Camilleri, ma quello che il grande scrittore fa ai suoi lettori, lasciandoli ancora una volta senza parole.
GRAZIE.