Ci sono libri dai quali fatichi ad allontanarti. Fatichi durante la lettura, fatichi quando li hai terminati.
“La notte degli spilli” di Santiago Roncagliolo è sicuramente uno di questi. Un thriller psicologico dove i ruoli si ribaltano e la realtà dei fatti, pur essendo una, diventa quattro, perché quattro sono le voci che, a distanza di quindici anni, raccontano quanto accaduto in una Lima del 1992 unendo quattro ragazzi, compagni di scuola adolescenti, in un segreto di cui parlano davanti a una telecamera.
Quattro ragazzi ciascuno con una sua indole, che fronteggiano una società che si muove in un Paese in guerra civile e un mondo di adulti che non li comprende per incapacità, mancanza di volontà, a volte anche solo pensando di proteggerli. Ma esponendoli invece a dover da soli prendere decisioni che vanno al di là di loro e che li costringono a scelte nelle quali restano sempre più invischiati.
È un romanzo di crescita e di paura, di desideri e di rabbia, di speranze e di delusioni, di sperimentazioni e di curiosità, un romanzo dove chi dovrebbe essere una guida forse, a ben guardare, è lì solo per giudicare pensando di essere sempre dalla parte della ragione, e chi scatena un’azione che inevitabilmente diventa dramma, alla fine, è il gruppo per cui chi legge si trova a parteggiare.
Stile eccezionale, emozioni immense.
Sara
Ti interessa acquistare questo titolo? Vai allo store!
Verifica la disponibilità in biblioteca