Quattro chiacchiere con… Valeria Amerano

Hai accettato di raccogliere la sfida del Concorso, perchè per te la scrittura è… raccontacelo scegliendo tre aggettivi che più ti rappresentino.

La scrittura per me è liberatoria, impegnativa, divertente.

Soffermandoci sull’incipit del concorso e sul racconto che ti ha permesso di classificarti tra i vincitori, da dove è arrivata l’idea per proseguire la tua storia? E i personaggi?

Ho immaginato la scena vista da una finestra qualunque di una casa qualunque. Il personaggio affacciato doveva essere mediocre, curioso ma vile, rinserrato in una vita irta di ricordi e avara di piaceri. La madre infine aggiungeva un tocco di tragicomico realismo.

Quali sono le emozioni che hai provato ad essere sullo stesso palco con autori affermati al Circolo dei Lettori?

Sono stata molto lusingata dalla “contaminazione” con illustri personaggi del mondo letterario: per un attimo ho brillato di luce riflessa… Parlando seriamente: è stata una bella iniziativa coronata da una nobile finalità. Gli scrittori affermati hanno stimolato l’ambizione dei principianti a comparire accanto a loro. Piacevole e istruttivo ascoltarli in quel salotto, non più a distanze siderali ma lì vicino, tutti coinvolti in un identico progetto.

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