Hai accettato di raccogliere la sfida del Concorso, perchè per te la scrittura è… raccontacelo scegliendo tre aggettivi che più ti rappresentino.
La scrittura è un viaggio che faccio da sola: so come parto, ma non so chi incontrerò o dove mi fermerò. Non sono capace di raccontarmi in tre aggettivi: quelli che potrei scegliere oggi sono di sicuro diversi da quelli che sceglierei domani!
Soffermandoci sull’incipit del concorso e sul racconto che ti ha permesso di classificarti tra i vincitori, da dove è arrivata l’idea per proseguire la tua storia? E i personaggi?
L’inizio della storia è nato in un bar chiacchierando con mio marito. I personaggi, come al solito, sono una sorta di montaggio alla Frankenstein: rubo la faccia a uno, la parlata a un altro, i difetti a un altro ancora… guardo l’essere che ho creato e lo “battezzo” con il nome che più gli si addice.
Quali sono le emozioni che hai provato ad essere sullo stesso palco con autori affermati al Circolo dei Lettori?
L’immagine di un criceto sulla ruota (dentro il mio stomaco) rende l’idea?