Luoghi di libri

Frédéric Dard – Gli scellerati

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Quando decidi di affidarti ai consigli di lettura del tuo scrittore preferito è inevitabile che tu finisca per trovare un altro autore da cui non puoi separarti.

Mi è successo così con Frédéric Dard: creatore di personaggi affascinanti, dai tratti psicologici a volte perversi, spesso al limite tra normalità e patologia. Caratteri che si fissano nella testa di chi legge e non la abbandonano finché la loro storia non finisce, ammesso che in qualche modo possa dirsi finita. Storie che lasciano un retrogusto di angoscia, ambientazioni cupe, claustrofobiche in senso quasi letterale, come quella de “I bastardi vanno all’inferno”, o in modo più subdolo, come in questo romanzo, in cui le pareti che imprigionano i protagonisti non sono fisiche, ma emotive.

Gli “scellerati” lo sono davvero: vite dissolute? Non solo: legami insani, passati di solitudine e sofferenza che sconfinano nell’ossessione, pur di trovare il calore che spezzi la solitudine profonda del loro cuore. Ma non sempre ciò che appare come il porto sicuro da raggiungere a ogni costo, lo è davvero. Il calore diventa fuoco con cui si fa pericoloso giocare, ma i personaggi di questa storia ne paiono attratti in maniera morbosa, alcuni incapaci di spezzare le catene, altri incapaci di non crearne sempre di nuove, in un circolo vizioso perpetuo in cui si passa di continuo dalla veste di vittima a quella di carnefice, in una confusione di ruoli che a volte destabilizza il lettore, facendolo correre tra le pagine alla ricerca della perdizione o della salvezza definitive.

Ma forse, lo scellerato, è proprio colui che pensa che da certe giostre sia semplice scendere davvero.

Mimma

 

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Joel Dicker – Il caso Alaska Sanders

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Per l’ennesima volta Joel Dicker è diventato padrone assoluto delle mie giornate con la sua scrittura magnetica che coinvolge, fin dalla prima pagina, in un continuo bisogno di andare avanti, immaginare, indagare, capire. Il caso Alaska Sanders è un susseguirsi di dubbi e scoperte, un turbinio di dettagli da cui scaturiscono ipotesi, verifiche, smentite, sospetti ed equivoci. L’autore, come è sempre stato nel suo stile anche quando non si è trattato di mistery veri e propri, ci inchioda alla pagina a ogni colpo di scena che ribalta ogni certezza e ci catapulta in una nuova ricerca della verità.

Presentato come il sequel de “La verità sul caso Harry Quebert”, “Il caso Alaska Sanders” è una storia a sé, in cui è vero che ritroviamo Marcus Goldman, lo scrittore che ha indagato per difendere il suo mentore, ma è un Marcus diverso, ancora spinto dall’amicizia, ma più consapevole e pronto, finalmente, ad affrontare i propri fantasmi. Marcus si trova in una sorta di transizione, deve affrontare la mancanza di Harry e non ha ancora fatto pace con se stesso: in quest’ottica potremmo perfino considerare questa vicenda come un “prequel” de “Il libro dei Baltimore” e vedere in questo romanzo un anello di congiunzione tra i precedenti romanzi, una tessera del puzzle che trova il proprio posto, così come nelle trame di Joel Dicker, tutti i dettagli, alla fine, si sistemano in un incastro perfetto che svela il quadro d’insieme.

E se l’evoluzione personale di Marcus ci lascia più spiragli per sperare in un seguito, per quanto riguarda Harry invece? Diciamo che se ne avete nostalgia troverete pane per i vostri denti. A voi la lettura, per sapere se e come l’aura del professore tornerà a sovrastare tutto e tutti e sarà ancora capace di influenzare gli eventi e la vita del suo allievo prediletto.

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Alessia Gazzola – La ragazza del collegio

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Torna Alice Allevi, finalmente. Più matura, sempre esuberante, meno avventata, ma con lo stesso entusiasmo e la stessa curiosità di sempre. Alice è cresciuta, ha compiuto il suo “viaggio”: è partita poco più che ragazzina, come “allieva” e ora è diventata una donna e una professionista. Chi l’ha seguita e presa in simpatia fin dalle sue prime avventure non può che apprezzare e guardare con affetto il suo percorso. E chi, come me, si è innamorata di Claudio Conforti sin dalle prime sue apparizioni? Probabilmente, così come all’inizio le lettrici si sono trovate divise tra “team Arthur” e “team CC”, ora saranno combattute tra l’apprezzare l’evoluzione del bel tenebroso in fidanzato quasi perfetto oppure rimpiangere le montagne russe su cui “ il dottorino” sapeva far correre il cuore di Alice e, inevitabilmente , anche il loro. D’altra parte il cambiamento di Claudio era stato ampiamente evidente già nel romanzo precedente e il terreno era ormai ben preparato dal suo corrispettivo della serie TV, in un incrocio di vicende e sovrapposizioni che non potevano che creare una continuità nell’immaginario degli amanti delle storie di Alessia Gazzola. Insomma, chi lo voleva “bello e dannato” come agli albori, deve prepararsi a un po’ di nostalgia.

La ragazza del collegio” è un rientro in grande stile, per tutti i personaggi che avevamo messo da parte per dedicarci alle avventure di Costanza. A questo si aggiunge un finale che ci lascia nel dubbio: la parabola dell’allieva è giunta al suo compimento o la vedremo ancora, in panni che mai avremmo immaginato all’epoca del suo ingresso in Istituto?

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Sabrina Galli – La rivelazione del gelso

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La rivelazione del gelso non racconta una storia d’amore, ma la storia dell’amore: di come i sentimenti siano il nettare che nutre la nostra vita, ma anche di come possano esserne il veleno; di come le apparenze, le regole, le facciate possano trasformare l’amore in una prigione. Di come ciascuno di noi, riesca immancabilmente a diventare il più duro giudice e carceriere di se stesso; di come i silenzi possano
costruire le barriere più alte e le celle più difficili da aprire.

Un romanzo che ci impone di riflettere su che cosa significhi perdonare, ma soprattutto, su chi sia a dover essere perdonato: chi ci ha feriti o noi stessi? Perché il rancore verso chi ci ha fatti soffrire è sempre legato a doppio filo con il rimorso e il senso di non essere stati all’altezza delle aspettative? Il fulcro della sofferenza di Raffaello sta, forse, tutto qui: perché non ha meritato l’amore di chi avrebbe dovuto essere guida e protezione? E se conoscere un tormento nascosto può aiutarci a perdonare l’altro, perché non è sufficiente essere noi stessi e amarci per assolverci da colpe che non abbiamo?

Sabrina Galli affronta temi attuali, ancora, troppo spesso, ricoperti da un velo di falso pudore che maschera pregiudizi duri a morire, trattando i suoi personaggi con delicatezza e dolcezza che oserei quasi definire materne. Anche il linguaggio che usa è particolare, abbellito dall’eleganza insolita di chi è abituato a comporre versi.

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Sara Magnoli – Fuori dal branco

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Gli adolescenti, ma non solo: gli adolescenti in branco. E ancora: genitori che non sono ancora in pace con i ragazzi che sono stati e che non hanno ancora smesso di essere. Professori che si sono fermati insieme alla giovane vita che non hanno saputo aiutare in tempo, ma per cui è venuto il momento di trovare il coraggio di rimettersi in gioco. E’ un universo a sé quello dei ragazzi che cercano di farsi largo e affermare la loro individualità in un mondo di adulti che vedono e sentono lontani, senza sapere quanto sarebbe facile togliere le maschere e scoprirsi vicini.

Sara Magnoli, con la grazia di chi ha incontrato gli occhi di tanti studenti sopra le mascherine, la scaltrezza e l’amore di madre, ma soprattutto il fiuto e la predisposizione all’approfondimento della giornalista, racconta un aspetto complesso e spinoso di un’età più difficile: l’aggregazione in gruppi dalle dinamiche malsane. Inizia così la storia di Elia: la coscienza che grida le sue ragioni, contrapposta al bisogno di essere accettati; l’onestà che lotta contro la paura, la personalità emergente che cerca di liberarsi e prendere il volo, ma che, nel contempo, vuole essere riconosciuta e integrata e proprio per questo finisce per sacrificare se stessa alla pressante necessità di omologarsi per essere accettata.

Elia attraversa questo momento del suo cammino verso la maturità contornato da genitori che faticano a comprendere, da coetanei che cercano di prendere il sopravvento sugli altri, affidandosi alla legge del più forte per non essere sopraffatti dalla debolezza che li divorerebbe. E arriva a una conclusione importante: “una banda è dove un vigliacco va a nascondersi”.

Mi permetto di riservare qualche riga a un personaggio in particolare: Gregorio Rocchi, un uomo che nonostante la paura non ha smesso di guardare oltre la facciata, che conosce i suoi ragazzi a fondo perché pronto a osservare i dettagli. Il professor Rocchi insegna ai suoi ragazzi una delle cose più difficili: a non aver paura di continuare a sognare.

Questi sono solo alcuni degli spunti che “Fuori dal branco” offre e per i quali mi sento di dire con certezza (come tempo fa mi disse una lettrice riferendosi a “Dark Web”) che è un romanzo che ogni genitore o insegnante dovrebbe leggere.

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