Bello, complesso il giusto e intrigante l’ultimo giallo fresco di stampa del verbanese Alberto Pizzi, libero professionista, amante della corsa e giallista provetto. Non solo con il precedente volume del 2021 I disegni perduti di Leonardo, ma grazie alle proficue partecipazioni nelle varie edizioni delle antologie Delitti di lago (Morellini Editore).
Anche in questo libro appaiono i disegni che Leonardo Da Vinci aveva approntato per una raffigurazione dell’Ultima cena e che, come l’autore racconta, si credeva fossero andati perduti durante un naufragio poco lontano dal paese di Feriolo sul lago Maggiore nel 1494. In realtà così non fu e i disegni finirono nelle mani inconsapevoli di tale Giacomo Braganti, guardiano delle cave sopra Mergozzo. Qui Leonardo tentò di recuperarli senza successo e per la rabbia lanciò una maledizione sui disegni stessi e su chiunque se ne fosse impossessato.
Molti anni dopo, per l’esattezza nel 2022, il proprietario della splendida villa Margherita sul Lago Maggiore, Attilio Paranzi Marelli, incarica il suo avvocato Francesco Revello di vendere la magione a un italo-americano disposto a sborsare ben otto milioni di dollari per l’acquisto. Revello e la collega Silvia Raineri dovranno incontrarsi a Verbania con l’avvocato italiano dell’acquirente, Massimo Bardelli, ex genero del Paranzi Marelli e odiatissimo dalla figlia di costui, nonché ex-moglie, Margherita. Revelli e Bardelli, però, si conoscono fin da ragazzi perché hanno frequentato la stessa scuola sebbene non si vedano da tempo. L’incontro legato alla vendita della villa diventa pertanto l’occasione per una rimpatriata, ma la presenza velenosa dell’ex moglie Margherita e le accuse che un vecchio compagno di scuola, ora sguattero nell’hotel dove l’avvocato alloggia, rivolge a Bardelli guastano pesantemente l’atmosfera. Per giunta, il giorno dopo il preliminare di vendita, Massimo Bardelli viene rinvenuto morto in una palazzina andata in fiamme a Feriolo. E qui entra in gioco il maresciallo Antonio Calarco insieme ai suoi sottoposti e con l’aiuto esterno del giornalista Marcello Forni, per un’indagine che si rivelerà estremamente complicata, piena di sorprese e colpi di scena.
Perché mai vendere la bella villa Margherita se il Paranzi Revelli di soldi non ha alcun bisogno? Cosa nascondono le sue cantine, chi ci è entrato non visto e cosa ha portato via? Che legame esiste fra i vari personaggi e chi ha incontrato il Bardelli al porto di Verbania il giorno prima della sua morte? E come mai anche quello strano personaggio ha perso poi la vita cadendo dal battello che lo riportava a Laveno? Troppe domande e poche risposte per Calarco e la convinzione che, al centro di tutto, non ci siano solo delle morti sospette, ma che sia ancora viva e potente la maledizione dei disegni di Leonardo, il ritrovamento dei quali è la vera ragione di ogni tragico accadimento.
Alberto Pizzi, con precisione e accuratezza, trascina noi lettori nelle spire del racconto presentandoci un cast di personaggi di tutto rispetto, ciascuno ben descritto e vivissimo. Un libro avvincente e pieno delle meravigliose atmosfere di uno dei laghi più belli d’Italia.
Francesca
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