Paul Scranton – Berlino blues

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Berlino esprime e racchiude confini. Città multietnica, antica eppure nuova. Ricca di passato, ma che cerca di dimenticare. Città divisa per tanti anni da un muro, il Muro, il cui fantasma infesta ancora le strade e i cuori dei berlinesi.

Questa storia in quattordici racconti è la narrazione della scelta e dell’influenza di quei confini sull’anima e sulle vite dei personaggi, tutti ricorrenti, tutti in qualche modo legati sulla mappa delle vie e delle piazze di cui Berlino fa sfoggio senza vanto, quasi con imbarazzo. E di nuovo si parla di confini e scelte, morali, umani, politici e ideologici. Di amicizie che durano tutta la vita e vite che non sbocciano mai davvero. Di amori che nascono e poi si spengono per mancanza di ossigeno. Di legami intrecciati, forti, fortissimi, che la vita scioglie pazientemente anno dopo anno, senza che le persone coinvolte riescano o vogliano accorgersene.

È la storia di Annika, che disegna mappe particolari senza riuscire a trovarne una che la aiuti a districarsi sulle strade del proprio futuro. Del narratore senza nome e di K., del loro amore profondo e all’apparenza indissolubile. Di Markus, Konrad e Otto, amici da tutta la vita, legati da un filo sottile che sta per spezzarsi.

È la storia di Boris che non ha più una patria e di Johann che sta per fare qualcosa di terribile per sfuggire al grigiore di giorni tutti uguali.

È la storia di vite comuni a spasso per una città straordinaria. La Berlino di Paul Scranton è un luogo effimero, quasi irreale. Non a caso il titolo originale dell’opera è Built on Sand, costruito sulla sabbia, che rende bene l’idea di qualcosa di precario, dalle fondamenta deboli.

L’incertezza è il tema centrale di un libro che non è un romanzo, non è una raccolta di racconti, non è una mappa, non è una guida. E in mezzo all’incertezza che è tutta berlinese brilla la capacità dell’autore di descrivere la profondità delle emozioni umane. Berlino Blues sfugge a qualsiasi etichetta, ma rimane ben impressa una sensazione forte dopo aver terminato la lettura. Quella che si prova al termine di un viaggio che ci ha arricchito nel profondo.

Stefano

 

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