Simona Cantelmi, scrittrice, giornalista, saggista ed esperta di comunicazioni ci regala, con questo nuovo libro, una storia tutta al femminile ricca di amore e amicizia – quella vera e disinteressata – fra giovani donne.
Sara, incinta al settimo mese e sola dopo aver scoperto il tradimento del compagno Fabio, l’uomo che credeva, dopo tante relazioni sbagliate, fosse quello giusto. Tamila, emigrata dell’Est e sua vicina di casa, la quintessenza della volontà di aiutare gli altri, di profondersi in cure amorevoli, di accudire e comprendere. E come se non le bastasse seguire i figli piccoli e il marito, Tami nutre e si preoccupa per Sara e la sera lavora in un ristorante. Lo stesso dove é impiegata anche Betty, visto che l’attività di fotografa e creatrice di video non le dà abbastanza da vivere. Betty che d’improvviso scopre che non sono gli uomini a interessarla, ma la bella indossatrice Chiara. Un amore, peraltro, pienamente ricambiato. E per finire, Valeria, la migliore e più cara amica di Sara, quella che il bel Fabio l’aveva capito subito che tipo era e si era pure premurata di avvertirla, ma senza risultato. Valeria, giornalista culturale per uno dei quotidiani del capoluogo, sempre di corsa e piena della segreta speranza di trovare il compagno giusto.
Le incontriamo in una Bologna estiva e torrida impegnate nei rispettivi lavori o, come nel caso di Sara, confinata nel proprio appartamento per ordine del medico. Sola, come si diceva, con i ricordi del passato, una madre anaffettiva e la creatura che si porta in grembo con la quale intrattiene un delizioso dialogo. Sola e ogni tanto un po’ depressa per un futuro che non riesce ancora a visualizzare, ma che si chiarirà con il procedere del racconto e dopo una notte trascorsa nella vecchia casa romagnola di famiglia. Una piccola fuga che manda le amiche nel panico.
E mentre Betty riesce a confessare al suo adorato papà la relazione con Chiara ottenendone incondizionata accettazione, Valeria cade nella vecchia e trita trappola ordita dall’affascinante scrittore di grido. Una trappola, come lei stessa afferma, fatta di attesa e assenza, ma ne vale la pena? Di sicuro no, ci dice l’autrice per bocca delle sue protagoniste, così brave a fare rete, a sostenersi a vicenda con una complicità prettamente femminile che la Cantelmi è bravissima a raccontare attraverso divertenti dialoghi e situazioni ad hoc.
Un libro fresco e gradevolissimo, dove non mancano i momenti di pathos e di passione e le ottime descrizioni degli stati d’animo di queste donne giovani e talvolta confuse da una vita non facile perché ancora piena, fuori dal loro ambito di amichevole e reciproco conforto, di pregiudizi e tranelli.
Francesca
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