L’alchimista di Paulo Coelho mi è stato regalato. Un autore di cui ammetto non avevo mai letto nulla prima. Ma la dedica che lo accompagnava mi ha incuriosito e si è rivelato una bella sorpresa. Da piccoli impariamo che le favole e fiabe vengono raccontate ai bambini non solo per diletto, ma perché si accompagnano ad un messaggio ed un insegnamento.
Questo è il principio che regge questo libro.
È una sorta di macroparabola, con una trama apparentemente banale e poco consistente. In questo modo potrebbe essere letto da un bambino o da un lettore poco attento. Tuttavia è un’enorme metafora della vita. Rappresenta i nostri sogni di bambini, sogni che poi da adulti ci rassegniamo a non realizzare illudendoci e soffermandoci su progetti effimeri di cui ci accontentiamo e che non rappresentano la nostra reale felicità. Ci racconta come la paura dell’ignoto ci paralizza facendoci prediligere l’abitudine ai rischi a cui dovremmo esporci per raggiungere un traguardo ambito. Evidenzia come noi uomini smettiamo di ascoltare i nostri cuori che però continuano a sussurrarci dentro.
Ci rammenta che spesso focalizzati sugli errori del passato o sui programmi del futuro ci perdiamo il presente. Ognuno di noi ha la sua ‘Leggenda Personale’ e il viaggio per ottenerla sarà impervio, ma sarà parte della catena per raggiungerla e nessuna delle sue tappe può essere trascurata e a suo modo è utile e deve essere assaporata.
Comunque vada già il viaggio ci avrà arricchiti più del non partire e sarà fonte di felicità.
È importante tenere gli occhi aperti e carpire con lungimiranza i segnali che la vita ci offre e poi essere coraggiosi nel farli fruttare.
Questa lettura infonde forza, coraggio, speranza, spunti di riflessione e voglia di concedere al bambino che eravamo la sua Leggenda Personale!
Patrizia
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