Per essere solo “una piccola questione di cuore”, sono tante le persone coinvolte.
Carlo Monterossi, un passato da scrittore e creatore di storie per programmi di intrattenimento, che osservando la vicenda nel suo insieme, ”avvolto dai suoi accappatoi bianchi da pugile suonato”, riflette su che cosa sia davvero questa cosa chiamata amore, capace di creare e spazzare via, unire e dividere con una violenza che tutte le parole dolci che romanzi e canzoni spendono su di lui, mai farebbero sospettare.
Agatina Cirrielli, “una pellaccia, una che ne ha viste tante e non si fa impressionare”, una con un cuore grande, che il mondo lo “fiuta” perché, nonostante tutto, non può cancellare la sua natura di “sbirra”.
Oscar Falcone, investigatore asciutto, capace di fare il suo lavoro e chiudere la questione senza strascichi, senza interesse per ciò che viene dopo. Taciturno, concreto ed efficiente. Ma anche lui, quando si tratta di amore, rimane in qualche modo imprigionato da quella sensazione “vischiosa” che ti si appiccica addosso, di dovere intervenire e ripristinare l’ordine delle cose. Ma quale sia il giusto ordine chi lo sa davvero?
Il sovrintendente Ghezzi, che dopo tanti anni di matrimonio, l’amore crede di averlo scordato e di guardarlo da lontano, ma forse, invece, lo conosce meglio di tutti.
E poi, lui, che si è ritagliato un posto speciale nel mio cuore di nuova lettrice di Alessandro Robecchi: Carella, “lo sbirro che sta sul cazzo agli sbirri, un irregolare, un cane sciolto che torna sempre con l’osso”. Un duro dal cuore più tenero di quanto non sarebbe mai disposto ad ammettere, che fa a pugni con la vita e che con l’amore sembra proprio stonare. Ma in fondo, non sarà anche questo uno dei volti di un sentimento tanto complesso e sempre capace di trovare uno spiraglio anche dove non sembrerebbero essercene?
E poi Ana, Stefano, Bianca, boss mafiosi e manager ambigui, avvocati di grido e giornalisti senza scrupoli. Vite estremamente diverse tra loro, alcune ordinarie, altre spinte ai limiti, ma tutte con una cosa in comune: ruotano intorno all’amore in tutte le sue sfaccettature. E dall’amore vengono divorati: chi perché lo rifiuta, chi perché lo sfrutta, chi invece perché ci crede talmente tanto da essere disposto a qualunque cosa.
“Una piccola questione di cuore” mette in scena una versione moderna e originale di un binomio ben noto alla letteratura: amore e morte. E a ricordarci che così è sempre stato e sempre sarà, i versi del Bardo dell’Avon, che uno come Monterossi non poteva non richiamare alla mente:
Go hence, to have moretalk of these sad things
Some shall be pardoned, and some punished
Fore never was a story of more woe
Than this of Juliet and her Romeo.
Mimma
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