Ancora Contrera, l’investigatore privato più seccante, ostinato, arguto, egoista, incasinato, indolente, abile e inaffidabile: un concentrato di difetti, pregi e contraddizioni continue, che lo rendono un personaggio che si ama o si odia. E quando si ama, in realtà, si è consapevoli del fatto che non si dovrebbe.
Un ex poliziotto corrotto, un ex marito e un padre che non si vorrebbero nel proprio “curriculum”, però…
Però, nonostante questo, le sue indagini, il suo continuo vagare al limite tra il legale e non, il suo vivere i rapporti in una maniera che sarebbe appena tollerabile in un adolescente, le sue pene d’amore e la sua capacità di infilarsi in guai sempre nuovi, ci fanno essere attratti da lui a sufficienza per obbligarci a leggere questa sua nuova avventura. Forse perché speriamo in una redenzione, prima o poi. Carlo Lucarelli, tempo fa sul Corriere della Sera, ne ha dato una magistrale (e come avrebbe potuto non esserlo?) descrizione: “Contrera cerca qualcosa che neanche lui sa cos’è, sé stesso, il senso della vita, l’equilibrio delle cose, la giustizia del mondo, o magari no, solo un po’ di pace, sé stesso, appunto, chissà, e in questa ricerca inquieta e anche un po’ disperata finisce sempre e inevitabilmente per farsi male o ferire le persone che ama, che alla fine è lo stesso”.
Ma la cosa più importante che questo uomo così complicato, di cui non conosciamo nemmeno il nome (ce lo dirà mai?) ci trasporta in un posto che ogni torinese conosce: Barriera di Milano. Il quartiere è in qualche modo protagonista, tanto quanto i personaggi che lo popolano e che si muovono tra le pagine di Christian Frascella. E’ un rione multietnico, in cui la violenza e la criminalità sono all’ordine del giorno e si mescolano con le vite normali di persone normali con lavori normali; è un insieme di realtà incongruenti, che riescono comunque a sconfinare l’una nell’altra, a dimostrazione che qui, come altrove, il confine tra bene e male non è mai netto. Come nei precedenti romanzi della serie, anche stavolta , “Barriera” come la chiamano più semplicemente i suoi concittadini, che da sempre la guardano con gli occhi del pregiudizio ha finalmente l’occasione di mostrare anche tutta la sua profonda bellezza.
Contrera non potrebbe somigliare di più a nessun altro luogo.
Mimma
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