Giampaolo Simi – Senza dirci addio

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Dario Corbo, ex giornalista investigativo e nota firma di cronaca nera – chi ha letto i precedenti libri di Giampaolo Simi lo ricorderà di sicuro – in seguito alla chiusura del giornale per cui lavorava, è diventato il braccio destro della bella ed enigmatica Nora Beckford, figlia del defunto artista Thomas e proprietaria della tenuta/laboratorio La Scuda, in Versilia. Dario cura i rapporti esterni per la Fondazione Beckford e cerca di stare vicino al figlio Luca in attesa di processo per lo stupro e la morte di Aurora Lopez, di cui però il ragazzo non ha colpa, se non quella di aver rifiutato di denunciare i veri autori del crimine.

Pessimi invece i rapporti fra Dario e l’ex moglie Giulia, storica dell’arte, arrabbiata con il mondo e terrorizzata per il destino del figlio, infelice persino con il nuovo compagno e scontenta, sembrerebbe, del lavoro nella galleria d’arte Currè in Versilia, galleria gestita dalla rampante Maddalena spalleggiata dal padre Vincenzo solo in apparenza succube della figlia. E come se non bastasse, Dario deve anche combattere con un pesante problema cardiaco controllando dieta e stress.

Di ritorno dal processo che ha visto Luca condannato, una notizia ancora più sconvolgente attende padre e figlio: Giulia è stata travolta e uccisa da un’auto nella notte, in un luogo isolato poco lontano da Case Marsi un tempo area di sviluppo urbanistico, lavori poi fermati per ritrovamenti archeologici di epoca etrusca, nonché teatro, diversi anni prima, di una strage.

Dario, di fronte al dolore e alla rabbia di Luca per la fine della madre, all’assurdità stessa di questa morte e a molte altre cose che non lo convincono, si lancia alla ricerca dei colpevoli. Sarà un’indagine lunga, difficile, pericolosa e condotta sul filo della legalità. Ad aiutarlo la sua bravura e l’intuito da cronista di nera, la sua ottima memoria degli eventi passati, l’amicizia di vecchia data con il maresciallo Francesco Donati e la testardaggine nell’inseguire indizi anche labili e impalpabili.

Simi costruisce un giallo come sempre ineccepibile nella forma come nella sostanza; dà vita a personaggi con voci potenti e a una trama che mette a nudo corruzione e avidità; non risparmia al lettore le mille sfaccettature dell’animo umano, le sue debolezze, i suoi pregiudizi. E Dario Corbo è una figura magnifica nella sua spietata capacità di vedere se stesso come una creatura fragile e fallace, fatta di mille contraddizioni e tormenti. Un ottimo romanzo dalla scrittura limpida e dai dialoghi perfetti.

Francesca

 

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