Con Giorgia Bellone ho viaggiato nei ricordi, nei ricordi tramandati da un nonno ai nipoti, nel viaggio di un ragazzino portato via dal giardino di casa dove stava giocando e facendolo diventare internato civile nei lager nazisti.
Un viaggio che nessun ragazzino vorrebbe fare, ma che una nipote si sente in dovere di trascrivere. Ottavio Allasio racconta ogni tanto qualche ricordo, qualche spezzone di quello che ha vissuto, ma spesso non entra nei particolari, lascia ai nipoti la libertà di interpretazione delle sue parole. Sarà Giorgia a decidere di mettere in questo piccolo, ma ricco libro, i ricordi di un nonno che nonostante tutto è un nonno che dalla sua esperienza insegna quanto dura possa essere stata la vita, ma senza mai smettere di sperare di volare.
Volare con le idee e i pensieri, ma volare come senso di libertà, quella libertà che a lui per un periodo della vita è stata tolta.
Ricordi che devono servire a tutti a non dimenticare, a non perdere la retta via, a prendere il passato per rendere migliore il futuro.
Grazie a Giorgia Bellone e a Ottavio Allasio per averci lasciato questa testimonianza che spero continui il suo percorso all’interno delle scuole.
Anche da adulti si impara sempre, e anche questa volta ho imparato lezioni nuove.
Simona
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