Maurizio de Giovanni – Fiori

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La nuova indagine dei Bastardi di Pizzofalcone porta tutti i profumi delle sfumature della scrittura di Maurizio de Giovanni. I “Fiori“ che danno titolo al romanzo uscito oggi per Einaudi sono la presenza costante e il filo che unisce tutti i destini che sono al tempo stesso di solitudine e di solidarietà che rappresentano il commissariato dove opera la squadra creata dalla dallo scrittore partenopeo.

Fiori sono quelli venduti dalla vittima, Savio Niola, 74 anni, trovato brutalmente assassinato all’alba da un vecchio amico.

Fiori sono quelli che con il loro profumo scandiscono le emozioni, le sensazioni, i desideri di tutti i personaggi.

Gli anziani e i giovani sono in qualche modo i due poli d’unione, di vitalità, di decisioni di tutta la struttura del romanzo. Anziana la vittima, anziano l’amico Ciro Durante, commerciante di tessuti da poco rimasto vedovo, che trova il cadavere, anziano Pisanelli, che, seppur deciso a non rientrare in servizio a causa della malattia, è comunque sempre determinante nello svolgimento delle indagini. Un’anzianità che non è però marginalità, ma anzi motore primario della narrazione, in un romanzi che scardina ogni preconcetto e ogni soluzione troppo scontata.

Anziani e bambini da proteggere, da ricordare, ma soprattutto da ascoltare e da non sottovalutare mai: in questo libro non marginale è infatti anche il ruolo di Vittoria, la figlia dodicenne di Elsa Martini, la vicecommissaria che da poco è arrivata dal Nord a Pizzofalcone.

Sembra di notare in questo libro una sorta di chiamata a sé da parte dei Bastardi anche di tutti gli altri personaggi creati da de Giovanni, come se questa squadra, che ancora per tutto questo romanzo deve fare i conti con una possibile chiusura del commissariato, voglia in qualche modo abbracciare tutti gli altri protagonisti nati dalla penna dello scrittore. Le rose riportano a Mina, così come anche questa grande e importante presenza di anziani e bambini, il gioco di occhi tra i personaggi ricorda Sara, lo splendido spaccato dell’alba che inframmezza le indagini che ricorda il momento del pianto con cui si è congedato Ricciardi. Ancora una volta lo stile, la poesia, la storia creata da Maurizio de Giovanni incollano alle pagine e non ti permettono di andartene fino a quando non sei arrivato alla fine. La trama è avvincente, la coralità dei personaggi è sempre più ampia. Il tema dell’amore in tutte le sue sfaccettature è ancora una volta ben presente e fa non da contraltare ma da unione inscindibile con tutte le vicende dei personaggi. Ancora una volta Maurizio de Giovanni sa stupire.

Sara

 

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