Non riesci a iniziare il libro di Anita senza pensare a Vani, perché conosci perfettamente quanto quella creatura un po’ dark e un po’ combinaguai abbia inciso il tuo cuore e ti vengono mille dubbi solo a leggere la prima frase. Anita sarà all’altezza? Anita riuscirà a prendermi il cuore esattamente come Vani? La odierò perché vuole portare via spazio alla mia anima? Così inizi il nuovo libro, ben sapendo che Alice Basso non può deludere, e che Alice troverà la sua collocazione (ma Vani non verrà mai messa in un angolo!).
Ebbene sì, Alice Basso non delude e fa di meglio: stupisce. Il suo nuovo personaggio (diversissimo da Vani) è solare, esuberante, di una perfezione fisica (quasi imbarazzante per noi povere tapine normali); viene calato in un momento storico difficile, a fare la dattilografa e a scompigliare un po’ di quieto vivere.
Divertente spesso e sovente, ma cupo per il periodo fascista che attraversa, la dittatura di parola e movimento portano Anita a comportarsi ed ad agire fuori dalle righe. Già solo la condizione di una donna al lavoro, in un periodo dove la donna può e deve fare solo la massaia e la mamma.
Non posso entrare troppo nel dettaglio, per farlo leggere a voi e per non svelare troppo, ma io aspetto il secondo, che qui ci sono movimenti amorosi ancora non troppo ben definiti che al nostro cuore possono solo fare del bene. Esattamente come per Vani Sarca, anche per Anita ci sarà sicuramente uno schieramento su come potranno evolversi le cose nei prossimi racconti, quindi se non lo avete ancora letto, muovetevi, che maggio (solitamente questo il periodo delle uscite di Alice Basso) arriva prestissimo e i compiti voi dovrete già averli finiti.
Ora il dubbio sarà …. Alla fine della serie sarà Anita o Vani a essere al primo posto (anche se il primo amore non si scorda mai)?
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