Un romanzo di donne ma non per sole donne questo “O forse no”, opera prima della toscana Maria Valentina Luccioli, romanzo che ci trasporta lungo ottant’anni e più di vita italiana, dal 1920 ai giorni nostri, facendoci viaggiare tra la Toscana e il Piemonte.
Nel passato troviamo Maria e la cugina Liviana, nel presente ci sono Viviana e l’amica Silvia. Donne diverse tra loro per indole, gusti, comportamenti e stile di vita. Maria è di origini modeste e ha una grande passione per la lettura. Liviana è nobile, innamorata del maestro di musica Arturo, e sceglie un matrimonio di facciata con un uomo che non ama per poter vivere a Torino, vicino al suo vero amore.
“Lei, a differenza di Liviana, non aveva alle spalle una famiglia aristocratica o borghese ma possedeva la sua casa, la terra che lavoravano, il piccolo capannone adibito a falegnameria ed una casina sulla montagna, ereditata dalla nonna.”
Viviana è una madre single che svolge un lavoro che non le piace e Silvia è la sua amica bizzarra, particolare, che vorrebbe una vita diversa. “Silvia ed io siamo amiche dalla quarta superiore, sappiamo tutto l’una dell’altra con la differenza che lei ha più memoria di me e riesce a trovare sempre qualche particolare, spesso a mio sfavore, che io avevo rimosso.”
Il romanzo è diviso in due parti, il passato e il presente, che sembrano slegate ma non lo sono. Nel passato la scansione dei capitoli si alterna in Prima e Dopo, penetrando sempre più in profondità nella vicenda narrata, nelle vite di Maria e Liviana. Nel presente è invece l’io narrante di Viviana a trascinarci con sé, nelle sue emozioni, nel suo vivere. “O forse no” è un bel romanzo di sentimenti, non solo d’amore ma di amori, affetti, sensazioni disegnati dalla bella penna di una nuova narratrice italiana che di certo ci regalerà, in futuro, qualche nuova emozionante storia.
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