Mi sono gettato su questo libro non avendo la minima idea di cosa trattasse. Ricordavo sì, di aver letto qualcosa in proposito ma era tutto sfumato e un po’ vago, così mi sono detto: proviamo, magari è un bel romanzo. La trama non spiegava granché, ma prometteva bene. Sin dalla prima pagina mi sono accorto dello stile splendido, la naturalezza con cui le parole sono state depositate sul foglio mi ha sconvolto e catturato. Se immaginate di leggere un romanzo di narrativa leggera scordatevelo subito, Jean-Baptiste Grenouille è un protagonista che non si scorda facilmente, è un protagonista fuori dal comune ed incredibilmente difficile da creare. Di tutto si può dire su questo libro, meno che sia scontato.
Un romanzo pervaso di aromi, di solitudini, di follia. Un connubio tra realismo e fantasia. Definito uno scritto geniale da tanta parte della critica, sicuramente lo è, in particolare nella creazione del protagonista, un reietto della società, un essere che non emana odore umano e non sembra avere sentimenti. Ciò che colpisce di Jean-Baptiste è la sua incomunicabilità con il mondo, un’unica passione-malattia per i profumi e quell’aura di tristezza. Un personaggio cupo, decadente, con tutte le caratteristiche giuste per essere odiato dal lettore nel momento in cui le sue idee strampalate portano ad azioni turpi. Tra le mille sfumature psicologiche create dalla penna dell’autore, fa capolino la malinconia e la vicinanza a questo giovane, la comprensione per il percorso di vita subito che è sfociato in un qualcosa di anomalo. Quanto è cattivo il cuore di Jean? Possiede un cuore dentro a quel corpo che non emana odori? E’ nato con un’anomalia oppure le condizioni in cui è stato dato alla luce ed abbandonato lo hanno reso un mostro? Süskind non propone una soluzione all’enigma, bensì un percorso, fatto di sensazioni, di volti, di morte, di ingiustizie. Non il profumo in senso stretto ma l’odore. L’odore inesistente di Grenouille che con il suo naso ci porta al centro della terra. Sente tutto, come un predatore. Annusa tutto, vive con il suo naso come gli altri vivono dei propri occhi o le proprie orecchie. Non ha bisogno di sguardi, lui annusa e capisce. Percepisce la paura, la felicità, l’ansia e la tranquillità di tutti quelli che gli stanno attorno. Percepisce anche odori che sono al di là dei muri, odori lontani, profumi e puzze, anche l’odore degli oggetti materiali come il vetro o il ferro e tramite il suo naso vive un’esistenza piena. Non è un personaggio che piace e nemmeno che non piace. Essendo senza odore lo percepiamo anche noi lettori come una presenza, ma senza dargli amore o odio.
Il profumo è un racconto molto forte, con dettagli sottolineati per far godere o disgustare lo spettatore, è una storia macabra ma al contempo interessante, che desta curiosità perchè è originale e anche se è chiaro che è un romanzo di fantasia, molte volte ci si chiede: ma può essere una storia realmente accaduta? E’ un filo d’aria che ti entra e ti sconvolge con la sua schiettezza, lasciandoti l’amaro in bocca e la pena per Grenouille, così sfortunato perchè è un bambino abbandonato subito dopo il parto, avvenuto sotto un banco del pesce in mezzo a una piazza; un bambino senza odore, sfruttato, senza mai aver ricevuto una carezza o un gesto di affetto, un bambino nato sotto una cattiva stella. Una lettura dal fascino tenebroso, tinta di giallo e nero, Patrick Süskind è stato paragonato a Umberto Eco e ad un Italo Calvino in nero, il suo stile accurato rievoca perfettamente la Francia del 1700, creando una favola dark nella quale il protagonista cela il desiderio ‘nascosto’ di ‘essere’, di ‘esistere’ ma contro la propria natura non si può andare.
Originale ed intenso. Un libro che può togliere il sonno a chi lo legge. Se la fantasia dell’autore si calasse nella realtà susciterebbe terrore. Con uno stile elegante e scorrevole Süskind traccia il profilo psicologico di un serial killer dopo averne raccontato l’infanzia quasi per provocare nel lettore un moto di pietà e simpatia per l’assassino. Man mano che la storia si snoda l’interesse aumenta e conduce il lettore in un intreccio che lo tiene in sospeso fino all’ultimo respiro. Un libro che sa sconvolgere e accattivare allo stesso tempo.
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