Amanda Craig, giornalista e scrittrice inglese nata in Sudafrica nel 1960, ci regala, con questo romanzo venato di giallo intenso, un corposo affresco di una Londra e un Devon dopo Brexit, dove sembra non ci siano più certezze in merito a professione e carriera e dunque economiche.
Protagonisti principali sono i Bredin, Lottie, architetto sopra i quaranta che ha appena perso il lavoro, suo marito Quentin, di nove anni maggiore di lei, un tempo giornalista affermato e ora in sensibile declino, le figlie piccoline Stella e Rosie, e il figlio di Lottie, Xan, nato quando era giovanissima da un fugace rapporto con un Nigeriano (lo scopriremo nel corso della narrazione) e allevato da lei e da sua madre Marta, di origini tedesche e per anni insegnante di musica ad altissimo livello.
Non solo i Bredin sono sull’orlo del divorzio – Lottie è stanca di subire i reiterati tradimenti del marito – ma anche sull’orlo della bancarotta. Per anni hanno vissuto nell’abbondanza grazie ai loro ottimi stipendi, si sono potuti permettere una casa grande nel quartiere giusto, hanno potuto offrire ai figli le scuole migliori e la migliore assistenza sanitaria. Le grandi sicurezze del passato recente sono svanite una alla volta: amore, soldi, carriera, bella vita senza problemi. Per loro come per molti altri londinesi. Non hanno soldi neppure per pagarsi il divorzio. Se vogliono sopravvivere non resta che affittare la casa di città, in attesa di venderla quando il mercato immobiliare per anni ‘drogato’ risalirà, e trasferirsi in campagna. Lottie, ottima pianificatrice, ha trovato la casa ideale nel paese di Trelorn, nel Devon: Home Farm, per motivi a lei ignoti, costa pochissimo. Vero. Ha un comfort molto limitato, è vecchia e mal tenuta, ma una soluzione migliore non c’è e a Londra, se necessario, si andrà in treno e il meno possibile. Proveranno a vivere in campagna per un anno e poi si vedrà.
Con dolore e angoscia, vissuti da ciascun membro con pensieri e intensità diversi, la famiglia parte con armi e bagagli. Non molto distante da Trelorn vivono ancora i genitori di Quentin, Naomi e Hugh a cui resta purtroppo poco da vivere. Sarà per Quentin una buona occasione per stare un po’ con i suoi nella vecchia casa di famiglia e forse recuperare il rapporto con il padre, un uomo dal carattere difficile e spigoloso.
I primi tempi a Home Farm si rivelano per gli adulti duri e difficili sebbene, con il passare del tempo, molti problemi e svantaggi non tarderanno a mostrare il loro vero volto: sono opportunità che le avverse circostanze nella capitale non avrebbero mai offerto ai Bredin. Lottie troverà di nuovo lavoro come architetto e si farà delle amiche come l’infermiera Sally e Di Tore, la moglie australiana del notissimo cantante Gore Tore, proprietario di Home Farm e Shipcott Mansion. La famiglia conoscerà Janet e sua figlia Dawn e scoprirà che Home Farm, solo un anno prima, è stata la scena di un terribile omicidio.
Amanda Craig sfrutta fino in fondo ogni elemento utile per raccontare i suoi personaggi, principali e secondari, dando loro un corpo e un’anima complessi e oltremodo credibili. E se da un lato sfata il mito bucolico della campagna inglese, dall’altro ci offre meravigliose descrizioni di una delle zone più belle dell’Inghilterra dal punto di vista paesaggistico:
“Dartmoor sta al Devon come il Devon sta al resto del Paese. È un luogo a parte, le cui collinette ombrose e i profondi crepacci ricordano i fianchi di una grande bestia selvaggia, un leone forse, soprattutto nel basso sole invernale. Le colline di granito che si curvano contro il cielo sono incoronate di massi che si dice siano i resti di fortini dell’età della pietra, e le gente che ci viveva doveva essere veramente disperata, perché la pioggia che arriva dall’Atlantico si rovescia su quelle colline, e in inverno e primavera, in estate e in autunno le strade si possono trasformare in torrenti in qualsiasi momento. È un luogo fatto di bellezza e di terrore, dove la piccolezza dell’uomo è manifesta.”
E se, soprattutto nei capitoli finali, la storia si colora di un giallo violento, Amanda Craig non dimentica neppure per un istante di raccontarci un Paese che vive un difficilissimo momento di transizione dove i dubbi superano le certezze, la sicurezza di un tempo si è ormai trasformata nella grande incognita del futuro. E come questo si riflette, in toni e misura diversi, sui personaggi del libro, tormentati e divisi, sovente incapaci di immaginare un domani eppure tutti, ciascuno a suo modo, combattivi e determinati a non soccombere.
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