Il rumore del mondo è il sottofondo che accompagna le vite di Anne e dei suoi “vecchi” e “nuovi” cari, mentre si intrecciano con la storia dell’Italia che si avvia al Risorgimento, dagli albori del pensiero liberale fino alla concessione dello Statuto Albertino e alla guerra contro l’Austria.
Ma qual è il rumore del mondo? Leggendo sono arrivata alla conclusione che forse è il rumore del tempo che passa, scandito dal fruscio del pennino che scorre sulla carta da lettera di Anne (“Ti ricordi, Grace, quando le giornate ci passavano in un soffio mentre gli anni ci sembravano lentissimi? Con l’età cambia lo strumento con cui misuriamo il tempo, non credi? Oggi le mie giornate scorrono lentissime, uguali le une alle altre. Gli anni, invece, ) e sui diari della signora Manners; è il mormorio delle foglie degli alberi del giardino di Casimiro; è la marcia dei soldati che vanno alla guerra, come Prospero; è il brusio delle chiacchiere nei salotti, lo scalpiccio degli zoccoli dei cavalli e il rumore delle ruote delle carrozze; è lo scoppiettio della fiamma dei camini, la voce del popolo che acclama il Re riformatore; è il rumore dei cannoni e dei fucili; è il fruscio della seta.
Tutti questi rumori accompagnano le vicende dei personaggi che continuano ad affrontare le loro piccole e grandi sfide, le gioie e i dolori di ogni giorno, mentre intorno a loro si scrive una delle pagine più importanti della nostra storia.
Il risultato è un affresco dipinto con la maestria di chi si è dedicato non solo allo studio degli avvenimenti storici, noti e meno noti, ma anche alla cura dei dettagli; mai noioso, sempre delicato nell’avvicinarsi ai sentimenti e alle ragioni di personaggi così lontani tra loro per indole e provenienza, per educazione e sensibilità. Uno dei punti di forza a mio parere è proprio questo: l’accostamento di caratteri e pensieri tanto diversi, specchio nella vita dei singoli, dei grandi contrasti politici e di ideali del tempo.
Il rumore del mondo è un romanzo in cui la modernità che avanza si scontra con chi vorrebbe che tutto rimanesse così com’è, non solo in ambito politico, ma anche sociale e scientifico: in questa perenne e ancora attuale dicotomia, l’autrice ci guida sapientemente mostrandoci anche il punto di vista di chi è stato attore della storia, pur con un ruolo che troppo spesso risulta secondario o dimenticato: la gente comune.
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