Gianni Farinetti – La bella sconosciuta

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Con Gianni Farinetti si va’ sempre sul sicuro. Trame intriganti, finali a sorpresa (ma davvero!), dialoghi spumeggianti, personaggi che stenti a non vedere come reali, insomma: gente che potresti incontrare da un momento all’altro aggirandoti per l’alta Langa Piemontese e il suo straordinario paesaggio fatto di cascine riattate e non, boschetti, vigne ordinatissime, poggi e poggioli. Buon cibo, grande accoglienza, amici sinceri e ceti sociali che si mescolano in una notte di San Lorenzo che nasconde più segreti che stelle cadenti.

Al centro di tutto ritroviamo Sebastiano Guarienti e il suo compagno, l’architetto Roberto di ritorno da una trasferta siciliana, ormai accasati alle Vignole, aiutati da una divertente famiglia di romeni tuttofare. Il maresciallo Beppe Buonanno, felicemente fidanzato con Giulia, nipote di Rosanna Serralunga proprietaria della bella tenuta Al Tiglieto e ottima padrona di casa tormentata dalla presenza ingombrante e un tantino noiosa della cugina, la baronessa Bimba Traverso due volte vedova, accompagnata dal novantenne chaperon Oliviero de Sanfront. Un po’ più in là, ecco l’agriturismo dei Chiovero, Renato, la moglie Luisa e il figlioletto Michele, nonché il fratello di Renato, Bruno, ubriacone, dissipatore di soldi presi a prestito e mai restituiti, violento e invidioso.

E poi c’è Angela, la bella sconosciuta, restauratrice di professione, ospite di Sebastiano alle Vignole.

Angela è bella, ma bella sul serio, fin troppo. Così bella e misteriosa che Momo Clavesana, giovane e ricchissimo rampollo – prossimo al matrimonio – dell’omonima famiglia tenuta insieme con pugno di ferro dalla madre Fabrizia, se ne innamora perdutamente, ricambiato. Non è certo l’unico a essere attratto da lei. Renato Chiovero stenta a nascondere la propria ammirazione per la giovane donna mentre suo fratello Bruno, greve e aggressivo, prova addirittura e senza successo a farle violenza.

Così tra aperitivi al tramonto, colazioni sotto le pergole, prati da innaffiare per la gran calura e misteriosi furti di stufe, affettatrici Berkel, caminetti d’epoca e perfino un choker di zaffiri, la comitiva arriva alla notte di San Lorenzo che trascorrerà all’agriturismo dei Chiovero. La serata, iniziata sotto i migliori auspici, si concluderà con la drammatica entrata in scena di un Bruno ubriaco perso e carico di livore verso i presenti. Insulti, urla e minacce faranno scappare la comitiva, ma il mattino seguente proprio Bruno verrà rinvenuto cadavere nella cisterna dell’agriturismo.

Parte, a questo punto, l’indagine del maresciallo Buonanno e del suo aiuto De Ruvo. Molti, a vario titolo e per motivi diversi, i sospettati ciascuno con un buon motivo per liberarsi dell’incomodo Bruno Chiovero. Indagine che non tarderà a intrecciarsi con la sparizione di stufe, caminetti, gioielli e quant’altro e con la scoperta di chi sia veramente la bella sconosciuta Angela.

Gianni Farinetti ci accompagna con brio, umorismo e leggerezza attraverso una storia singolare e complessa a cui fa da cornice un paesaggio indimenticabile. E mentre visitiamo cascine e ville abbandonate ci ricorda da un lato come la natura, invano dominata dall’uomo, alla fine abbia il sopravvento sui suoi manufatti e dall’altro come questa splendida area del Piemonte sia ricca di natura, cultura, tradizioni culinarie e architettoniche che non andrebbero mai dimenticate, ma piuttosto valorizzate e conservate perché uniche al mondo e parte del nostro patrimonio nazionale. Un delizioso giallo che ci auguriamo spinga chi ancora non conosce questi luoghi a visitarli e ammirarli come meritano.

 

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