Leggere! Bisognerebbe leggere tanto e bene. Leggere storie che parlano di altri e allo stesso tempo parlano di noi, che ci portano lontano, in luoghi mai visti e talvolta solo immaginati o che ci fanno vedere con occhi diversi ciò che già pensiamo di conoscere, fatti e situazioni che già davamo per scontati e compresi.
Di terra, di mare, di cielo di Barbara Cobianchi, per la neonata ma già promettente Biplane Edizioni, è un romanzo leggero ma intenso, capace di toccarti il cuore con i suoi personaggi dai modi strambi.
Sarg e Saro, Leo e Bart sono le storie principali che fanno da base alle vicende di personaggi minori ma non
meno importanti. Ognuno di loro porta un messaggio che si risolve in una sorta di epifania finale (da buona anglista, la vedo così): ciascuno ha il proprio posto nel mondo che, prima o poi, troverà. O se non saremo noi a trovarlo, sarà lui a scovare noi. E talvolta ci stanerà, portandoci fuori da quella che credevamo la nostra comfort zone, proprio come succede a Leo che cerca di attutire la malinconia della vecchiaia foderando le pareti del piccolo appartamento che condivide con Bart di fogli di giornale. Bart, il suo compagno da una vita, Bart che lo ha salvato dal suo dolore e ancora lo salverà, apre la finestra a Saro, un ragazzo arrivato dal cielo. La storia di questo sconosciuto, piombato nel loro salotto tappezzato di giornali, sarà il pretesto con cui tutti i personaggi inizieranno a raccontare di sé. Perfino Sarg, la ragazza diversa che non ha ancora capito “se diverso vuol dire peggiore o se vuol dire speciale”.
Barbara Cobianchi si fa voce narrante di una delicatezza rara per dar vita ai personaggi di questo romanzo, ciascuno dal suo punto di vista, chi alla ricerca del proprio orizzonte di cielo, chi saldamente ancorato alle proprie certezze di terra e chi confinato nel proprio pezzo di mare. E così si fondono insieme, tradizione e innovazione, isola e città, vecchio e nuovo, amore e odio. Bart e Leo, Sarg e Saro ci dimostreranno come diversi modi di amare siano in realtà lo stesso modo di manifestarsi di un sentimento universale che ci accomuna tutti, in qualsiasi luogo del mondo, da qualsiasi orizzonte lo si guardi: uno spiraglio di luce che apre varchi là dove sarebbe facile costruire muri, che trova il perdono là dove sembra esserci solo odio, là dove pare che non esista il tuo posto nel mondo.
“Di terra, di mare , di cielo” lascia un profondo senso di libertà (la stessa evocata dal titolo) e gratitudine per chi ha ancora l’esigenza di raccontare in maniera pulita e semplice ciò che ci viene mostrato come anticonvenzionale, per chi ha voglia di farci vedere con sguardo diverso ciò che probabilmente abbiamo sotto gli occhi ogni giorno, per chi ha ancora voglia di meravigliarsi.
Leggere, bisognerebbe leggere tanto e bene, fidandosi non solo di grandi nomi e grandi editori ma anche di chi, nel proprio piccolo, con pazienza e dedizione, ci regala piccole gemme preziose come questo romanzo.
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