Con questo giallo dalle tinte noir, ci immergiamo nell’atmosfera di una Genova assediata dalla guerra e dai bombardamenti. Siamo infatti nel febbraio del 1945. La fine della guerra è vicina, ma ancora molto forte è la paura, il clima di tensione, austerità e stenti si taglia con un coltello. Un clima scandito solo dalle note di malinconiche canzonette udite in sottofondo uscire dalle finestre dei palazzi, che pare vogliano ad ogni costo vincere sulla depressione generale. Ed ecco che incontriamo il commissario Paolo Picasso. Un uomo onesto e dedito al suo lavoro, ma con un segreto che rischia di compromettere la sua carriera e la sua vita privata. L’Artista, così soprannominato nel suo ambiente, dovrà suo malgrado scontrarsi con il suo passato e soprattutto con lei : Eleonora Gargano, Nora, una donna. Ma non una donna come tante :lei è bella, seducente, misteriosa, la SUA donna del passato. Ed ora è sospettata di aver ucciso il marito, noto gioielliere, proprio nella loro casa; l’Artista si troverà ad indagare sul fatto e scoprirà intricati affari che legano la donna addirittura alla Gestapo, comportamenti ambigui di Nora che affronta la situazione con una calma imprevedibile e che dimostra nei suoi confronti un distacco sconcertante.
La prosa semplice e diretta rende la lettura scorrevole e permette di seguire la vicenda, come se fossimo realmente a fianco di Picasso e dei suoi collaboratori, anch’essi parti importanti nella storia e nella vita del nostro Artista.
Ho trovato molto interessante alternare il punto di vista del commissario con quello di Nora, scritto in corsivo e parlato in prima persona.
Molto realistica la descrizione dell’atmosfera irrespirabile di quei momenti, i rifugi dentro i quali d’improvviso erano costretti ad ammassarsi i condómini sotto i palazzi, per esempio.
“I rifugi antiaerei sono luoghi dove si manifesta il peggio della natura umana. Il terrore di far la fine dei topi stravolge i caratteri: i coraggiosi diventano spavaldi, i duri cinici, i paurosi supplichevoli, i narcisi egoisti.”
Una storia che viaggia lenta per buona parte del romanzo, per poi prendere via via la sua corsa verso la soluzione finale che poi… Sarà quella giusta? Eleonora Gargano : incolpevole vittima o spietata vedova nera? “Al lettore la sentenza personale. Potrete amare Nora, oppure odiarla. Anche questa scelta gli autori la lasciano al lettore. Io l’ho amata. È lei, a parer mio, la protagonista indiscussa del romanzo, è lei che cattura la scena. Pennellata dagli autori (due uomini!) con una tale delicatezza: descritta con tutte le debolezze, le insicurezze, i difetti, gli errori, ma anche con tutta la forza e la tenacia che una donna può avere dentro di sé.
“E poi ci sei tu, ci siamo noi. Una storia che non deve venire fuori. Mi fai quasi tenerezza. Pensi davvero che sia finita qui?”
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