“All’orizzonte, la linea immaginaria che la luce del sole rende reale nella magia dell’alba. Quell’attimo senza tempo di cui si nutre la speranza. Perché è nella prima scintilla del giorno che vivono i sogni. E ogni giorno ha la sua alba per ricordarci che ci sarà sempre la possibilità di un nuovo inizio.”
Aspettavo da tempo l’uscita di questa terza avventura di Katherine Sinclaire, personaggio già conosciuto nei due precedenti romanzi della serie “K” (“I guardiani della storia” e “Nel mare del tempo”), leggibile comunque come storia a sé. Ed anche questa volta, anzi superandosi rispetto ai precedenti lavori, l’autrice conferma la sua capacità nel tenere viva l’attenzione dalla prima all’ultima pagina, catturando il lettore in un vortice di emozioni, adrenalina, mistero e cultura del passato in un connubio meraviglioso!
La vicenda, che si svolge ai giorni nostri, è sempre seguita e “osservata” dagli occhi attenti di Napoleone Bonaparte, condottiero indiscusso e figura controversa della storia. (tra parentesi: altro che cavallo bianco, voi sapete di che colore erano gli occhi di Napoleone? Forse lo scoprirete leggendo!).
Katherine Sinclaire, nota autrice di romanzi fantasy che trattano il misterioso argomento sull’esistenza dei Guardiani della storia, si trova catapultata in una vicenda che la tocca profondamente a livello familiare: la morte suicida dello zio Theodore, guardiano dei Musei nazionali delle residenze napoleoniche all’Isola d’Elba. Avvenimento tragico che scatenerà una serie di eventi inizialmente incomprensibili, ma che via via troveranno per lei una soluzione. Seguendo una sorta di “caccia all’indizio”, Katherine donna determinata, dal carattere forte e deciso, rischierà la sua stessa vita per risolvere l’enigma più grande lasciato in eredità dallo zio. Nel corso delle indagini, che saranno seguite dal tenace ed apprensivo vice questore di Livorno Tommaso Guelfi e la porteranno dall’Elba a Torino passando per Milano, Katherine scoprirà l’esistenza di due misteriose coalizioni che da secoli lavorano nell’ombra, orientate l’una verso la ricerca dei tesori lasciati da Napoleone di ritorno dalla campagna d’Egitto, l’altra nella difesa degli stessi. Ma perché? Forse perché “i segreti del futuro sono racchiusi nel passato” e certe scoperte potrebbero cambiare per sempre ciò che finora abbiamo creduto di sapere. Scoperte pericolose che seminano morte e paura intorno a Katherine che non sa più di chi fidarsi: nessuno sembra essere chi dice, questa realtà la sconvolge, ma d’altronde “O giochi la partita da cacciatore o la perdi da preda” e Katherine decide di giocare fino alla fine per arrivare proprio là, dove il destino non muore.
Un viaggio che vale la pena di percorrere, una storia intensa, intricata, ma scritta con la fluidità che contraddistingue lo stile della Cametti che, anche quando parla della storia del passato, è come se raccontasse una favola: semplice da comprendere anche per chi è meno avvezzo alla storia. I personaggi li ami e li odi: Margherita, assistente di Theodore e guida del Museo, mi ha particolarmente colpita; l’enigmatica figura di don Zeno, di Anna Borgia, di Roger Lagrange a voi scoprirli tutti! Le descrizioni dei luoghi in cui ci troviamo, come nel suo stile, ce li fanno vivere, come fossimo fisicamente lì: le citazioni delle opere d’arte, delle sculture, di Villa San Martino all’Elba (residenza storica di Napoleone) e del Museo Egizio di Torino, per citarne un paio.
Non aggiungo altro perché questo romanzo è tutto una scoperta ed è giusto che vi facciate guidare da Katherine pagina dopo pagina e stupirvi con tutte le emozioni che vi lascerà.
Buon viaggio e buona lettura.
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