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Sempre bello trovarsi tra le mani un libro di un’amica: Le notti degli angeli di Luisella Ceretta. Vi ho presentato Luisella con il primo libro 1982 – Viaggio nel tempo edito da Spunto Edizioni, oggi vi parlo del suo nuovo thriller/noir edito Robin Edizioni.
Parto dalla prefazione scritta da Bruno Gambarotta, tre pagine schiette che a ripensarci alla fine della lettura non possono che essere approvate da chi il libro ha appena finito di leggerlo: “Le notti degli angeli”, esordio per Luisella Ceretta, sorprende per la maturità e per la padronanza degli strumenti del mestiere, come Gambarotta scrive.
Verissimo: leggere questo giallo italiano, non dà la minima impressione di leggere una prima opera etichettata noir; la scrittura decisa, tagliente, senza eccedere nelle descrizioni, fa di questo libro, un piacevolissimo giallo, la declinazione alla prima persona del personaggio principale, porta il lettore a non perdersi mai e a leggere con voracità la storia.
Come ogni giallo, noir/thriller che si rispetti in questo periodo, anche quello di Luisella ruota intorno ad una problematica sociale: in questa occasione il tema trattato è quello di tutte le persone nate in un corpo maschile, ma con uno spirito femminile, che non vengono accettate non solo dalla società in cui vivono , ma anche dalle stesse famiglie, che in questa diversità vedono una macchia, una sconfitta, una punizione, diventando spesso ostacoli nelle scelte.
Un tema molto particolare e molto delicato, che viene trattato nel libro con lo spirito del racconto, senza critica e senza giudizio. A questi particolari personaggi, dove vedremo anche la difficoltà di come trattarli o anche solo nominarli – devo chiamarlo con il nome da donna o da uomo? – da parte dei poliziotti, viene affiancata la figura matura dell’ispettore Luigi Fabris.
Anche qui la mia amica non delude! E non delude il lettore donna. Vi troverete a pensare … ma quanto è sexi? Ma quanti muscoli ha un arrampicatore? E inizierete a pensare a chi potrebbe interpretarlo se il racconto venisse trasportato su pellicola.
Luisella Ceretta mi ha stupita, è una scrittrice polivalente, lo sapevo, ma non avevo ancora compreso quanto. Ho passeggiato nel tempo con 1982 – Viaggio nel Tempo, quasi un cortometraggio, ma in completa differenza da un thriller/noir, che deve trovare un modo per tenere in scacco il lettore, deve stuzzicarlo, deve giocare anche un ruolo psicologico per farne diventare un buon libro.
Leggetelo … io aspetto il seguito, in uscita molto presto!!!
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