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Fine settimana spassosissimo in compagnia di Luca Iaccarino e il suo “Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi di Torino”.
Mi ci sono immersa, mi ci sono persa, ho vagato per la mia meravigliosa città, ho conosciuto meglio grandi ristoranti e grandi osterie (ora mi toccherà andare a mangiare almeno una volta in ognuna di loro), ho riso di cuore, e in tutto questo racconto ho trovato il Luca che io conosco.
Si, ho avuto la fortuna di conoscere Luca tramite amici qualche anno fa, lo seguo molto in tutte le sue dritte sulle osterie di Torino e quando riesco lo seguo nei suo tanti appuntamenti: persona solare, coinvolgente e sempre sul pezzo, dal cibo al vino.
Uccidere momentaneamente i più grandi cuochi di Torino è stata un’idea geniale, divertente e di approfondimento culturale: ho vagato per le vie di Torino con Luca, imparando cose nuove, aneddoti, informazioni culturali del passato, ho sperato di mangiare tramite le sue descrizioni le portate dei grandi ristoranti, ma così non è stato (leggetelo e capirete il perché). Ho riso di tutti gli imprevisti successi a Luca durante il suo periodo di indagine con il commissario Santamaria e ho deciso di santificare quella grande Donna di sua moglie che viene nominata nel libro con “La Donna che non …” senza mai specificare il nome.
Non pensiate di trovare un noir o un poliziesco da fibrillazione: troverete dei morti, li troverete anche in modo curioso, non pensiate di dover pensare alla migliore soluzione del caso, non ne avrete il tempo, avrete però un sacco di spazio per le risate e per le cose improbabili.
Qual è il miglior locale per capire Torino? A voi la sentenza!
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